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Trento, 19 settembre 2010
Una legge contro i veleni dell’Acciaieria
Vogliamo la legge che fissi i limiti per le diossine
da l’Adige di domenica 19 settembre 2010

Qualche giorno fa, nel presentare la discussione in corso in Consiglio sulle proposte di legge di aggiornamento del testo unico delle leggi sull’ambiente, l’Adige titolava «Kessler contro la giunta». Una sintesi giornalistica un po’ affrettata, che merita qualche approfondimento.

Il disegno di legge che abbiamo presentato in nessun modo può essere interpretato come un attacco al governo provinciale. Partendo dall’analisi della situazione dell’acciaieria di Borgo, abbiamo ritenuto necessario procedere all’aggiornamento della tabella, stabilita con legge provinciale, che fissa i limiti massimi consentiti per l’immissione in atmosfera delle sostanze inquinanti da parte degli impianti industriali nel nostro territorio. Abbiamo quindi fissato dei limiti per le diossine e per gli idrocarburi policiclici aromatici, due gruppi di veleni particolarmente nocivi, non ancora considerati dalla nostra legislazione provinciale. Abbiamo inoltre previsto l’abolizione di una deroga che consente agli impianti esistenti di «sforare» i limiti imposti per legge all’inquinamento dell’ambiente, deroga richiesta alla precedente giunta dalla proprietà dell’acciaieria della Valsugana e concessa un po’ troppo frettolosamente dal Consiglio provinciale nella scorsa legislatura. Su queste materie la giunta non aveva avanzato alcuna proposta di legge, né aveva manifestato l’intenzione di farlo; né si poteva pensare che vi fosse una qualche ragione di sua opposizione a tali proposte. Abbiamo quindi semplicemente esercitato il nostro mandato di consiglieri eletti dal popolo, con l’unico scopo di migliorare la legislazione e l’ambiente del Trentino.

Sollecitata dalla nostra iniziativa, la giunta provinciale ha poi ritenuto di presentare una sua proposta di legge in merito. Su di esse, e su quella presentata dalla Lega, si è ora aperto il confronto nella commissione consiliare competente. Tutte le proposte prevedono l’abolizione della deroga concessa nel 2008. La proposta della giunta, tuttavia, introduce la possibilità che l’Agenzia provinciale per l’ambiente, nel concedere ad un impianto l’autorizzazione integrata ambientale, possa fissare «valori limite supplementari» diversi, e quindi superiori, a quelli fissati dalla legislazione provinciale per quanto riguarda il «flusso di massa» dei vari inquinanti (cioè la quantità totale emessa in un tempo definito).

La deroga quindi, scacciata dalla porta, rientrerebbe dalla finestra. Inoltre nell’articolo titolato «disposizioni transitorie e finali» il disegno di legge della giunta introduce una previsione specifica per «gli impianti metallurgici con processi termici esistenti». Non tragga in inganno il plurale utilizzato: in Trentino vi è un solo impianto di quel genere, l’acciaieria di Borgo. Ebbene, con una norma ad hoc, la giunta prevede che la quantità massima di diossine che possono essere immesse nell’ambiente da quello stabilimento sia sì di 0,1 nanogrammi per metro cubo, come previsto dagli altri disegni di legge, ma «calcolato come valore medio annuale», anziché come quantità massima oraria, così come avviene per tutti gli altri inquinanti e per tutti gli altri stabilimenti industriali, in base alla normativa provinciale vigente. Secondo la giunta quindi, l’acciaieria Valsugana -e solo quell’impianto- potrebbe inquinare alla grande per dieci mesi, poi chiudere per ferie un paio di mesi ed essere perfettamente in regola. Come dire ad un automobilista: «puoi anche superare il limite dei 100 km all’ora, basta che alla fine dell’anno la media della tua velocità (compresa quella con cui entri in garage) non superi i 100 km orari». Difficile capire il senso di tali norme tagliate su misura, che contraddicono la volontà dichiarata al primo articolo di abolire le deroghe. Tanto più incomprensibile è tale previsione se si pensa che, come è stato confermato anche nelle audizioni appena effettuate, da almeno un anno l’acciaieria di Borgo non ha mai superato il limite di 0,1 nanogrammi all’ora di diossina, né gli altri limiti che verrebbero reintrodotti per effetto dell’abolizione della deroga del 2008. Dopo i recenti lavori di ristrutturazione (e dopo l’accensione dei riflettori della magistratura e dell’opinione pubblica) quell’impianto ha già dimostrato di rispettare pienamente le norme più severe.

Il disegno della giunta contiene anche interessanti proposte, come quelle per consentire la partecipazione popolare al controllo delle emissioni, che consentono di arricchire significativamente il quadro normativo. Siamo certi quindi che le ragioni positive che sostengono tutte le tre proposte all’esame del Consiglio consentiranno di giungere ad un testo finale unitario e condiviso, nell’unico interesse di tutelare il nostro ambiente, la salute della nostra gente e l’attività di impresa responsabile.

Giovanni Kessler, Mattia Civico, Margherita Cogo,
Roberto Bombarda, Mario Magnani

Firmatari del disegno di legge n. 137 «Modificazioni del testo unico provinciale sulla tutela dell’ambiente dagli inquinamenti»

     

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